La vita di famiglia en plein air. Intervista agli Stoops


Da 3 anni all’avventura. La famiglia Stoops si racconta.

Oggi comincia una nuova tappa con gli amici Stoops @Touristswithkids. Con una novità: ai quattro figli si sta per aggiungere una quinta piccola e deliziosa presenza. Come sarà la vita in sette? E, a proposito di grandi numeri, ci faremo raccontare come sta andando il loro ultimo viaggio: dal Lussemburgo fino all’Iran. Pronti a partire? Andiamo!

Cominciamo subito forte. Siete arrivati sino in Iran recentemente. Com’è stato fare la strada dal Lussemburgo sino a lì?

È stato bellissimo, durante il viaggio abbiamo attraversato molti paesi con culture e abitudini diverse tra loro. Il grande vantaggio del camper è che puoi fermarti dove ti piace e trascorrere lì un po’ di tempo. Dal punto di vista pratico è stato molto piacevole per noi scoprire posti privi di infrastrutture come hotel o ristoranti. Ricordo quando siamo arrivati nella spiaggia più bella in Albania alla fine di novembre. La stagione turistica era finita, le spiagge erano quindi completamente vuote e tutti gli hotel chiusi. Quella settimana il tempo era meraviglioso e abbiamo quindi deciso di fermarci lì un paio di giorni e di goderci le spiagge tutte per noi, abbiamo fatto delle belle nuotate e dei barbecue sulla spiaggia. Quando ho postato delle foto della nostra visita alla spiaggia di Ksamil, la gente non poteva credere ai propri occhi. Avevamo la spiaggia tutta per noi, era come essere sulla Torre Eiffel da soli senza nessuno. 🙂

Il tempo però non è sempre stato così bello durante il viaggio. Abbiamo completamente sottovalutato la geografia della Turchia, si tratta infatti di un paese prevalentemente montuoso. Quando le notizie hanno riportato un’ondata di freddo in Turchia, in quel momento stavamo attraversando passi di montagna a 2000 m di altitudine. Abbiamo incontrato così tanta neve che era in parte difficile riuscire a vedere. Siamo stati davvero felici di poter viaggiare in camper perché abbiamo potuto fermarci in posti che di fatto non erano in programma e trascorrere lì un po’ di tempo fino a quando la bufera di neve non è terminata e non è stato possibile riprendere la guida in tutta sicurezza. A volte ci siamo fermati solo per una breve pausa, giusto il tempo per cucinare il pranzo, altre volte invece ci siamo fermati per la notte svegliandoci la mattina successiva in una paesaggio incredibilmente invernale. A bordo abbiamo tutto il comfort possibile, compreso il riscaldamento, per cui poco importava che esternamente ci fossero temperature di -15° C.

Cambiano anche le abitudini di vita da una nazione all’altra, pur viaggiando in un camper che fa da casa?

Assolutamente. Il clima ha una grossa influenza sulle nostre abitudini di vita. Se fa caldo, trascorriamo la maggior parte della giornata fuori. Quindi scegliamo di solito le destinazioni più calde in inverno e andiamo in montagna o nelle parti del Nord Europa nel periodo estivo.

Anche le abitudini culinarie cambiano. Acquistiamo ciò che viene offerto a livello locale e ci adattiamo alle abitudini alimentari sulla base dei prodotti disponibili nel paese. Questa è per me la bellezza di viaggiare: assaggiare cibi nuovi e scoprire la cucina di un paese. In Grecia ad esempio c’erano talmente tanti pescatori che vendevano pesce fresco e frutti di mare appena pescati che ne abbiamo mangiato un sacco durante il nostro soggiorno. Abbiamo provato anche tutti i diversi tipi di feta. La selezione è immensa, non sapevo che si potesse fare la feta con una varietà di sapori diversi. In Turchia e in Iran abbiamo comprato un sacco di cose nei bazar locali dove la maggior parte della frutta e della verdura era fresca e prodotta a livello regionale. Puoi assaporare assolutamente la loro freschezza. Non ho mai assaggiato fragole, pesche, pomodori, arance e angurie così buoni.

Quando avete avuto l’idea di vivere in camper in giro per il mondo? E perché proprio un Rimor?

Circa 3 anni e mezzo fa ci siamo resi conto che non eravamo felici del nostro stile di vita, avevamo l’impressione che mancasse qualcosa nelle nostre vite e che la vita stessa fosse qualcosa di più del lavoro e di conti da pagare. Avevamo la sensazione di essere intrappolati in una monotona routine quotidiana e di dedicare troppo poco tempo alle cose che erano realmente importanti per noi: stare con i nostri figli e vivere la natura. Sapevamo che il tempo da trascorrere con i nostri figli era limitato, che sarebbero cresciuti e se ne sarebbero andati di casa un giorno e che quel giorno sarebbe arrivato troppo velocemente. Volevamo viaggiare e vivere il mondo. Sapevamo che non aveva senso aspettare il momento giusto perché nella vita non c’è mai IL momento giusto. Avevamo questa forte sensazione che un camper sarebbe stata la soluzione perfetta per noi – avere una piccola base di stabilità, un riferimento flessibile che ci avrebbe portato dovunque avremmo voluto. Abbiamo scelto Rimor perché i loro veicoli sono affidabili, hanno un bel design, sono pratici per pianificare perché dispongono di un sacco di spazio di stivaggio ideale per famiglie.

Com’è guidare in mezzo al deserto e alle montagne del Medio Oriente?

Oh, è una delizia per gli occhi: eravamo affascinati da questi paesaggi che sono completamente diversi da quelli che siamo solitamente abituati a vedere. Non è sempre stato facile superare i passi di montagna in inverno e gli sterrati del deserto. Siamo rimasti assolutamente colpiti dall’affidabilità del camper Rimor che ci ha consentito di andare ovunque senza problemi. Molte persone penseranno che non è possibile e che ci vuole un veicolo speciale da spedizione ma non abbiamo mai avuto alcun problema. Ho la sensazione che il team Rimor abbia dedicato molto tempo alla progettazione dei suoi veicoli tenendo in considerazione anche utilizzi non propriamente previsti. 🙂

È sempre stato facile ottenere i visti per visitare una nazione oppure in qualche caso è stato più complicato?

Nella maggior parte dei casi non ci sono stati problemi, sicuramente grazie al passaporto europeo. Persino in Medio Oriente è stato alquanto facile ottenere il visto all’arrivo. Ci sono al momento alcuni paesi che sono più rigidi. In Iran la procedura è più amministrativa in quanto il governo iraniano deve effettuare un controllo di sicurezza sulla persona prima di rilasciare il visto. Quindi abbiamo dovuto avviare una procedura un paio di giorni prima e ritirare il visto di persona presso l’ambasciata. Ci sono inoltre paesi in cui il veicolo deve avere uno speciale permesso di importazione provvisorio denominato “Carnet de Passage”, che si può facilmente ottenere nel proprio paese o alla frontiera. Può sembrare complicato a prima vista ma ci sono sempre un sacco di persone che cercheranno di aiutarti.

Quanto tempo dovete dedicare alla preparazione di un viaggio in un nuovo Paese? Quali guide o siti utilizzate?

Solitamente decidiamo all’ultimo minuto e non pianifichiamo molto in anticipo. Qualche giorno prima di attraversare la frontiera verifichiamo i requisiti per l’ingresso per sapere se abbiamo tutti i documenti e se è richiesto il test PCR. Le informazioni sono facilmente reperibili attraverso i canali ufficiali, ad esempio consultando il Ministero degli Affari Esteri del relativo paese. Se non è chiaro qualcosa, si può sempre trovare altri viaggiatori o gruppi su facebook che hanno attraversato da poco il confine. A volte puoi cercare la relativa destinazione su youtube. Quando abbiamo visitato l’Iraq, abbiamo postato un video sull’attraversamento della frontiera sul nostro canale youtube mostrando le nostre esperienze nel paese interessato, video che è stato molto utile per altri viaggiatori.

Una volta nel paese, utilizziamo le guide di viaggio disponibili online come la Lonely Planet o la Marco Polo per individuare i posti principali da vedere. Per i parcheggi o per le aree in cui lasciare il camper oppure pernottare ci piace consultare la app “Park4night” in Europa oppure la app “iOverlander” in Medio Oriente.

Per i luoghi più segreti o per i ristoranti locali chiediamo solitamente alla gente del posto. Loro sicuramente conoscono i posti migliori. La comunicazione non rappresenta più una grande barriera grazie a Google Traduttore.

Siete in 6 in un camper e tra poco in sette. Ci sono dei trucchi per avere tutto quello che occorre in un camper? Avete qualche suggerimento su come stivare le proprie cose?

Abbiamo imparato che il trucco è nell’essere minimalisti. Meno cose abbiamo a bordo, meno tempo impieghiamo a organizzare, sistemare e pulire. Questo ci consente di avere più tempo per esplorare e stare all’aperto. Quando si prepara un viaggio, la maggior parte delle persone porta con sé troppe cose. In realtà, non c’è nulla che non puoi acquistare lungo la strada. Suggerirei di fare una lista degli oggetti che hanno la massima priorità, di cui non si può fare a meno durante il viaggio e assicurarsi che a bordo ci sia un posto specifico per loro. Poi ci sono gli oggetti che vorrei prendere ma che non sono essenziali. Mi faccio quindi queste domande “Ne ho davvero bisogno? Quanto li userei? Se so che non li userò spesso, posso acquistarli in viaggio?“

I bambini hanno un armadio dove ciascuno ha a disposizione un proprio ripiano. Può sembrare uno spazio piccolo ma è assolutamente sufficiente. I vestiti dei bambini sono funzionali e prevalentemente monocolore, così che possano abbinarli tra loro come vogliono senza sembrare bizzarri. Non abbiamo mai avuto problemi a trovare un posto dove lavarli, molti campeggi hanno le lavatrici, in ogni grande città ci sono lavanderie, ci è pure capitato di usare la lavatrice della gente del posto.

Non portiamo molti giocattoli, i bambini hanno ciascuno una loro scatola con i propri giocattoli – macchinine, bambole Polly Pocket, Lego, ecc… Quando sei in viaggio, incontri inoltre altri viaggiatori con bambini e quindi i bambini solitamente condividono e giocano con i giocattoli degli altri. Ad ogni modo, il miglior posto in cui giocare è e rimane la natura – i bambini adorano utilizzare la loro immaginazione ed essere creativi con quello che trovano.

C’è un oggetto o più di uno che si è rivelato indispensabile?

Per noi la cosa più importante è avere una scatola medica con tutti i medicinali di base, soprattutto quando si viaggia con i bambini. È assolutamente utile avere i medicinali a portata di mano quando un bambino sta male o ha la febbre alta. Ci assicuriamo inoltre di non rimanere mai senza acqua da bere e senza scorte di prodotti alimentari di base, come pasta, passata di pomodoro o biscotti nel caso in cui il supermercato fosse molto lontano da noi.

Siamo inoltre contenti che Rimor abbia provvisto il camper di un kit di emergenza facilmente riponibile nel caso in cui dovessimo forare oppure avere bisogno di essere trainati fuori dal fango, ecc…

Cosa amano i vostri figli della vita in camper?

Amano la leggerezza e la libertà della vita all’area aperta avendo il camper come base e punto di riferimento stabile. Avverto che sono molto più sereni perché possono trascorrere un sacco di tempo nella natura esplorando, giocando, facendo picnic, leggendo un libro o facendo i loro compiti. Il nostro “giardino di casa” cambia in continuazione e non ci si annoia mai – se ne abbiamo avuto abbastanza di un posto, ci spostiamo in uno nuovo.

Amano inoltre situazioni inaspettate – in Medio Oriente ci siamo svegliati nel deserto circondati da cammelli. È stato davvero divertente per i bambini dato che non avevamo mai visto prima un cammello così da vicino.

Adorano anche fare nuove amicizie quando siamo in viaggio. Ricordo che ancora all’inizio ci eravamo fermati una notte vicino a un club di sport acquatici in una tranquilla spiaggia di un’isola della Grecia. Il proprietario aveva una figlia dell’età dei nostri figli e sono subito andati d’accordo. I bambini si sono davvero divertiti a giocare e provare tutti i tipi di sport acquatici, dal windsurf, al paddleboard, allo snorkeling, e hanno fatto escursioni in barca. Invece di passare una sola notte, siamo rimasti due settimane.

Avete sicuramente conosciuto tante persone nei vostri viaggi. Qual è stato l’incontro più particolare che avete avuto?

Oh, ce ne sono tanti. Il grande vantaggio del camper è che vivi così vicino alla gente del posto che impari davvero un sacco di cose su di loro.

C’è un’esperienza che ci ha colpito moltissimo e che abbiamo vissuto in Iraq – volevamo trascorrere la notte in un parcheggio ma era chiuso. Avevamo chiesto ad alcune persone del posto se c’era un altro parcheggio lì vicino e queste ci hanno invitato a parcheggiare di fronte a casa loro, a cenare con loro e a dormire lì la notte. Hanno detto subito “la mia casa è la vostra casa”. Abbiamo trascorso dei momenti bellissimi insieme. Abbiamo riso, guardato insieme la partita di campionato mondiale di calcio e parlato un sacco. Era una scena ordinaria in un salotto che avrebbe potuto essere ovunque in qualsiasi parte del mondo. Non importava che fossimo di religione, cultura e di colore di pelle diversi, tutte differenze che avrebbero dovuto in teoria dividerci.

Mi è piaciuta moltissimo quella serata perché ci ha mostrato il mondo come è realmente. Nel mondo reale siamo in primo luogo tutti esseri umani. Le nostre differenze e diversità sono un arricchimento. Sono di fatto la parte interessante del viaggio. Viaggiamo perché vogliamo vedere le diversità. Partendo dal paesaggio – vedere deserti e cammelli è stata un’esperienza unica per noi – per passare poi a culture, stili di vita e gente diversi. Nel mondo reale abbiamo imparato che la gente in tutto il mondo è curiosa nei confronti degli altri. Possiamo credere che al mondo esista in maggior quantità divisione, pericolo e odio ma non è così. Nel mondo reale c’è molta più gentilezza e unità di quanto crediamo. Ci sono molti più aspetti che ci uniscono rispetto a quelli che ci dividono. Dobbiamo solo avere una maggiore apertura mentale ed essere genuinamente curiosi. Alla fine della giornata, siamo tutti esseri umani che ridono nella stessa lingua.

Sul vostro profilo riportate, per descrivere il vostro approccio, la parola “worldschooling”. Cos’è e cosa significa?

“Worldschooling” è simile al termine “homeschooling”, istruzione domiciliare, con la differenza che non ha luogo a casa ma in giro per il mondo. Non si limita alle conoscenze apprese dai libri ma è arricchita dalle scoperte ed esperienze vissute nel mondo reale. I bambini imparano a conoscere il mondo vivendolo ed esplorandolo veramente.

Apprendono la cultura, la storia e la geografia vivendo direttamente in molteplici luoghi. Ci piace visitare attrattive locali e musei dove i bambini posso acquisire tante nuove informazioni. Quando prendiamo una visita guidata, rimango sempre colpito dalla loro voglia di conoscere e dalle loro innumerevoli domande. Infatti, Sophia (9 anni) conosce la storia della Mesopotamia meglio di me.

L’apprendimento avviene principalmente sulla base di bisogni pratici. Capiscono perché è necessario imparare le lingue straniere, la matematica o perché è importante leggere, e la motivazione ad apprendere viene solitamente dai bambini. Vogliono essere in grado di muoversi nel mondo reale senza chiedere continuamente ai genitori di aiutarli o di tradurre per loro, ed è quindi per questo che vogliono imparare tutte queste cose. I bambini sono veramente desiderosi di imparare e assorbono tutte le informazioni come piccole spugne se capiscono il motivo per cui è necessario. I 3 più piccoli hanno imparato l’inglese da soli, non ho idea come, credo ascoltando e ripetendo. Non conoscono molte persone che parlano il tedesco e quindi hanno bisogno dell’inglese per comunicare con altri bambini o adulti. Grazie alle destinazioni dei viaggi acquisiscono una naturale consapevolezza culturale e religiosa. Sono in grado di leggere i numeri arabi perché sono curiosi di sapere quanto costano le caramelle al supermercato e se hanno abbastanza soldi per pagare. Quando abbiamo a che fare con le valute straniere, si esercitano facendo le moltiplicazioni. Ci sono innumerevoli esempi – imparano le stesse cose che a scuola ma in maniera diversa.

Portiamo con noi naturalmente alcuni libri di scuola e facciamo lezioni normali, soprattutto per quanto riguarda la grammatica. Le abbiamo comunque ridotte al minimo, dato che abbiamo scoperto che le conoscenze che apprendi al di fuori dei libri sono di inestimabile valore.

Avete qualche consiglio per chi vuole avvicinarsi alla scelta dell’en plein air come stile di vita e al camper come una vera e propria casa?

Molte persone sono spaventate all’idea di dover mettere tutto ciò di cui hanno bisogno in un camper e al pensiero di come poter gestire la loro vita in uno spazio così ristretto. Ma in realtà ciò di cui hai bisogno non è di fatto poi così tanto. Vivere in un camper cambia automaticamente il tuo stile di vita: sei più incentrato a vivere all’aria aperta nella natura e a trascorrere il tuo tempo con persone nuove “arricchendoti” di esperienze anziché di cose. La vita è troppo breve per essere solo piena di desideri e sogni – se desideri fare di un camper la tua casa, non avere paura e segui i tuoi sogni. Se non ti piace, puoi sempre cambiare. Ma se non provi, non lo potrai mai sapere.